“Un’attenzione particolare, ormai consolidata nelle Chiese che vivono in Italia, è svolta dal Settore per la catechesi per le persone disabili. Tutti i cristiani, in virtù del battesimo ricevuto, sono testimoni e annunciatori della fede nella vita quotidiana sia pure nei momenti di difficoltà e nonostante le limitazioni fisiche, intellettive e sensoriali. Va rafforzata e diffusa la cura di percorsi catechistici inclusivi per persone che presentano disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, assicurando nel contempo che possano realmente partecipare alla liturgia domenicale e testimoniare, attraverso la loro condizione, il dono e la gioia della fede e l’appartenenza piena alla comunità cristiana.”
(CEI, Incontriamo Gesù, n.56)
Queste brevi note riportate nelle pagine del sito intendono innanzitutto sostenere, incoraggiare, aiutare, ispirare l’inserimento pieno, la vera inclusione della persona disabile nella comunità cristiana e soprattutto nella catechesi.
Il primo incontro con una situazione di disabilità spesso è occasionale, perché la persona partecipa per la prima volta a un’iniziativa della parrocchia o perché chiede di iniziare il cammino della catechesi. Molte volte il primo contatto avviene con il sacerdote.
La prima reazione e la preoccupazione potrebbero essere: “Cosa gli facciamo fare? Come possiamo coinvolgerlo?” Potrebbe subentrare anche un sentimento che frena: “Non sono capace, come farò?”
Sentirsi in ansia e inadeguati è più che comprensibile, ma possiamo interpretare questi sentimenti come segnali positivi di attenzione e di cura nei confronti della persona con disabilità. Così inizia un percorso.
Breve guida stampabile per una catechesi inclusiva