Rispetto alla famiglia
- È importante mettere la famiglia a proprio agio, trovare un luogo tranquillo dove è possibile parlare con calma, senza avere fretta; occorre anzitutto instaurare un’alleanza fatta di ascolto, di conoscenza reciproca in modo tale che possa nascere un rapporto di fiducia. Ascoltare è importante, senza sentirsi in dovere di dire qualcosa, ma semplicemente facendo percepire di essere contenti che quella famiglia abbia deciso di intraprendere un percorso di catechesi nella nostra comunità.
- È giusto rilevare che stiamo incontrando famiglie particolarmente sensibili e avvertono subito se chi gli sta di fronte è realmente ben disposto nei loro confronti. Inoltre è importante tenere conto che forse, prima di arrivare in parrocchia hanno già trovato qualche “porta chiusa” che ha suscitato in loro sentimenti d’inadeguatezza, di frustrazione, di vergogna.
- Nel dialogo possiamo raccogliere informazioni preziose rispetto alle figure che, a diverso titolo, ruotano attorno al loro figlio: insegnanti di sostegno, educatori che seguono il ragazzo nel percorso scolastico, terapisti di riferimento, ecc. Sarebbe auspicabile, con il permesso della famiglia, mettersi in contatto con queste figure che potrebbero dare dei consigli importanti per conoscere meglio il ragazzo che è accolto, oltre che fornire preziosi suggerimenti di fronte ai suoi bisogni e alle sue necessità.
- Sarebbe meglio evitare di proporre a un membro della famiglia di rimanere nel gruppo durante gli incontri.
Rispetto al ragazzo
- Il ragazzo con disabilità è parte effettiva del gruppo. Anche a lui va rivolta la stessa proposta di attività catechistica, declinata rispetto alle sue risorse e alle sue potenzialità.
- Durante gli incontri sarebbe opportuno utilizzare linguaggi che siano più funzionali rispetto alla caratteristica della disabilità del ragazzo. Sono facilmente recuperabili gli strumenti della Comunicazione Aumentativa Alternativa, la lingua dei segni, o altri strumenti. Il ragazzo presumibilmente li utilizza già in altri contesti, e noi potremmo attivarci per conoscerli e usarli in modo adeguato.
- Compatibilmente con i limiti delle nostre strutture va scelto il luogo migliore dal punto di vista delle barriere architettoniche, evitando di pensare a luoghi diversi rispetto a quelli del gruppo.